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giovedì 31 maggio 2018

13-Stagione 2

Il filo conduttore della prima stagione erano state le cassette in cui Hanna Baker (K.Langford) elencava i motivi che l'avevano spinta a suicidarsi. La seconda stagione invece si concentra sul processo che i suoi genitori hanno intentato contro la scuola, per loro la principale responsabile del suicidio della figlia. Azzeccata la scelta di avere una voce narrante diversa per ogni episodio: nella prima stagione era stata infatti quella di Hanna a fare da collante, qui è quella dei protagonisti delle cassette. Questa seconda stagione non è perfetta, così come non lo era la prima ma mantiene nei suoi personaggi il suo punto di forza.

Clay (D. Minnette) è sempre uno dei protagonisti principali ma lo è meno rispetto alla prima e in questa, secondo me, ne esce un po' meno bene: uno dei suoi principali difetti, oltre all'agire senza riflettere, è sicuramente quello di essere troppo pronto a giudicare ed a emettere sentenze. Diverse sue uscite su Hanna e le ragazze sono decisamente infelici: ad esempio quando dopo la confessione di Zach in tribunale sembra aver cambiato idea su Hanna oppure quando si chiede perchè le ragazze si mettano in certe situazioni al club; in entrambi i casi viene riportato alla ragione e "bacchettato" da altri personaggi, però insomma il danno è fatto. Nel complesso l'ho trovato abbastanza fastidioso per buona parte degli episodi anche se l'ho invece apprezzato molto nel finale: il discorso al funerale di Hanna è molto bello così come quello che fa a Tyler e finalmente sembra affrontare il dolore per la morte di Hanna per poter andare avanti con la sua vita. Anche il suo rapporto con Justin (B.Flynn) migliora nel corso delle puntate: all'inizio è interessato a lui solo per aiutare il processo contro la scuola ma poi i due sviluppano un vero rapporto d'amicizia al punto che Clay accetta che i suoi genitori adottino il ragazzo.

Zach (R.Butler) è uno dei personaggi che ha guadagnato più spazio rispetto alla scorsa stagione ed anche uno di quelli più rivalutati. Ha guadagnato spessore e profondità: si stacca dal gruppo di Bryce e stringe una sincera amicizia con Alex e con gli altri. Il suo rapporto con Alex (M. Heizer), in particolare, è davvero ben sviluppato: lo aiuta a riprendersi dopo il tentato suicidio della scorsa stagione, ma il suo aiuto non è solo con la terapia fisica o con cose pratiche come portare lo zaino per lui ma è anche soprattutto mentale: Zach spinge Alex a non piangersi addosso, non ha paura di prendersela con lui quando Alex oltrepassa i limiti e lo aiuta a ritrovare fiducia in sé stesso. Una vera rivelazione riguardo Zach è la sua relazione con Hanna: colpo di scena davvero inaspettato. Alla fine il principale difetto di questo personaggio è forse quello di non avere sempre il coraggio di fare la cosa giusta. In generale è probabilmente il personaggio che ho apprezzato di più.

Bello anche il percorso fatto da Jessica (A.Boe) che passa dal non voler affrontare quanto le è accaduto, tirandosi indietro in tribunale, quando avrebbe l'opportunità di accusare Bryce, ad una riacquistata pace nel finale. Non è stato un percorso facile, e per ogni passo avanti fatto ne fa uno indietro ma ho trovato il tutto molto credibile. In generale il discorso molestie sessuali è stato uno di quelli meglio affrontati dalla serie in questa seconda stagione. Non posso dire lo steso della questione armi: Tyler (D.Druid) ha decisamente un fin troppo facile accesso ad esse, come dimostra l'arsenale con cui si arma nel finale pronto a fare una strage. Ma non è l'unico personaggio a maneggiare con facilità pistole. Anche la reazione dei suoi genitori non è del tutto accettabile: se da un lato apprezzo il fatto di fargli insegnare a maneggiare un'arma in sicurezza dallo sceriffo, avrei preferito vedere un dialogo tra loro e il figlio sul perchè lui sentisse l'esigenza di andare a sparare di nascosto e su come si fosse procurato le armi. Il povero Tyler sembra anche poter essere una nuova potenziale Hanna Baker: sinceramente la scena di violenza di cui è vittima l'ho trovata gratuita e non necessaria; nel corso delle puntate risulta evidente che Tyler è una bomba ad orologeria pronta ad esplodere, si sarebbe potuto ottenere l'effetto voluto anche senza una scena così forte.

I genitori,in generale, rispetto alla prima stagione ne escono meglio, anche se non tutti. Quelli di Clay mostrano interesse verso il figlio e sono disposti a parlare con lui e ad aiutarlo, così come sono disposti ad accogliere in casa Justin, ad offrirgli aiuto legale e persino ad adottarlo. Sono però a volte anche un po' distratti: non si accorgono per una settimana che il figlio ospita Justin in casa loro. Anche i genitori di Jessica, in particolare il padre, sono al fianco della figlia, l'aiutano e antepongono i bisogni di lei ai propri. E poi c'è Olivia (K.Walsh), la mamma di Hanna, che lotta fino alla fine per cercare di avere giustizia, che affronta il processo con determinazione, dolore, rabbia, sensi di colpa per non aver capito così tante cose della figlia e impotenza ma anche con la speranza che non la abbandona mai. Non può più occuparsi della figlia ma cerca di essere vicina ai suoi amici e di aiutarli. Tutto il cast della serie è ottimo ma Kate Walsh è decisamente favolosa.

Chi ne esce male, anzi malissimo è la scuola: avranno anche vinto il processo ma è evidente che non è un luogo sicuro per molti studenti. I professori sono assenti, il coach è interessato solo alla sua squadra e al diavolo gli altri, il preside si preoccupa solo del buon nome della scuola e il counselor non sembra preparato abbastanza per il suo ruolo.

La vicenda di Hanna è conclusa e per me la serie potrebbe anche terminare qui: la questione finale di Tyler, i problemi irrisolti di droga di Justin, la gravidanza di Cholè sono elementi con cui gli sceneggiatori hanno voluto tenersi aperta la possibilità di una terza stagione ma non so se è abbastanza per andare avanti per altre 13 puntate. Potrebbero anche solo fare un episodio speciale per chiudere la storia.


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