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lunedì 28 gennaio 2019

Vice- l'uomo nell'ombra

Vice-l'uomo nell'ombra narra la carriera politica di Dick Cheney (C.Bale), in particolare nel periodo in cui è stato vicepresidente di George W.Bush (S.Rockwell). Il regista è lo stesso di La Grande Scommessa e si vede: anche qui voce fuori campo, scritte in sovrimpressione che spiegano determinati fatti ed un montaggio frenetico. Il risultato però in questo film è meno brillante rispetto al precedente.
Il problema principale di questo film a mio parere è l'aver voluto mettere troppa carne al fuoco: gli inizi di carriera di Cheney, le varie campagne elettorali, la vicepresidenza ma anche aspetti della vita privata; tanti avvenimenti che però sono solo abbozzati e non approfonditi con la sensazione che ha volte abbiano inserito degli eventi per il semplice gusto di citarli (vedi l'incidente di caccia). Il film risulta quindi troppo superficiale, con un montaggio e una regia che non mi sono piaciuti: va bene passare da un'epoca all'altra ma un minimo di fluidità in più non avrebbe guastato; a volte ho avuto l'impressione che il regista avesse fatto un elenco delle cose da citare e spuntasse da una casellina a mano a mano che le inseriva nel film: dagli attentati terroristici alle torture dei soldati americani, da Bin Laden all'ISIS, a Obama e Trump e gli incendi di quest'estate, ecc. Se si fosse concentrato su una parte della vita di Cheney il risultato sarebbe stato migliore. Il film è in buona parte salvato dal cast ma anche qui ho delle riserve: il migliore è indubbiamente Bale, ma più quando fa Cheney da vecchio che non nella parte in cui è un giovane emergente; anche Amy Adams che interpreta la moglie Lynne, pur brava, mi è sembrata meno efficace di altre volte. Incomprensibile la nomination all'Oscar per Sam Rockwell che si limita ad assomigliare a Bush grazie ad un ottimo trucco. In generale un film sopravvalutato al quale avrei dato solo le nomination per Bale e per il trucco, questo sì davvero ottimo.

mercoledì 23 gennaio 2019

Maria regina di Scozia

Il film segue le vicende di Mary Stuart (S.Ronan) dal suo ritorno in Scozia fino alla decapitazione. In parallelo ci viene mostrata anche la cugina Elisabetta (M.Robbie) che regna in Inghilterra, un trono che sua cugina vorrebbe reclamare per sé. Le due sono rivali ma sono anche intrigate l'una dall'altra. Il film si regge molto sulle due ottime interpretazioni di Saoirse Ronan e Margot Robbie, che non avrebbero demeritato una seconda nomination agli Oscar dopo quelle ottenute l'anno scorso. Spiccano entrambe in particolare nell'unico incontro tra le due, teso e coinvolgente e poco importa se sia accurato storicamente o meno. Nel complesso film molto godibile, ben scritto e ben recitato, con dei costumi splendidi (e in questo caso giustamente c'è stata la nomination). Solo in alcuni momenti si avverte una leggera lentezza ma non dura a lungo per fortuna.

martedì 22 gennaio 2019

Nomination Oscar 2019: le mie considerazioni

Sono uscite un'oretta fa le nomination agli Oscar con parecchie conferme e qualche sorpresa. Domina La Favorita con 10 nomination, ma anche Roma ha portato a casa un bel numero, ben più di quanto mi aspettassi.Per quanto riguarda il miglior film tutto da pronostico: i nomi sono sempre quelli. Nella categoria regia invece le prime sorprese: fuori Cooper (A star is born) e Farrelly (Green Book) e dentro Lanthimos (La Favorita) e soprattutto Pawlikowski (Cold War). Mi sorprende soprattutto l'esclusione di Farrelly visto che Green Book è attualmente il favorito per il miglior film.
Per gli attori protagonisti invece tutto da pronostico mentre per le attrici protagoniste compare Yalitza Aparicio per Roma, esclusa da GG, Bafta e SAG. La cinquina dei film di animazione invece non ha dato sorprese co sì come abbastanza prevedibile anche quella per miglior film straniero. Altre sorprese sono giunte dalle categorie dei non protagonisti. Per quanto riguarda gli attori non protagonisti fuori Timothee Chalamet, finora sempre nominato e dentro Sam Rockwell per Vice e Sam Elliot per A star is born. E anche nelle attrici non protagonista a sopresa Marina de Tavira per Roma, finora mai presa in considerazione. Nelle due categorie della sceneggiatura presenti i film più nominati.
Nel complesso queste nomination sono andate abbastanza come era lecito aspettarsi. Non mi aspettavo tutto questo amore per Roma, e sinceramente per me la de Tavira nominata al posto di Margot Robbie (Maria regina di Scozia) non si può vedere. Mi dispiace molto anche per l'esclusione di Chalamet. Una sorpresa anche la mancata nomination per la colonna sonora di First Man che finora aveva portato a casa il Golden Globes e il CCA.

venerdì 18 gennaio 2019

Roma

L'ultimo film di Alfonso Cuarón è girato in bianco e nero, è ambientato nel quartiere Roma di Città del Messico, da qui il titolo del film. Non capitano grandi cose nel film: più che altro segue la vita quotidiana della domestica Cleo (Y.Aparicio) e della famiglia presso cui lavora. Solo verso la fine la narrazione è un po' più movimentata. La storia copre un arco temporale di quasi un anno ed è un film dove prevalgono nettamente i personaggi femminili e i pochi maschili presenti non fanno una gran figura: il regista ha dichiarato di essersi ispirato alla sua infanzia e devo dire che l'amore verso le donne che hanno fatto parte della sua vita si avverte.
Il film non è stato doppiato e ho apprezzato molto questa scelta: permette di calarsi maggiormente nella trama. Roma sta raccogliendo un bel po' di premi e riconoscimenti: credo che l'Oscar alla regia sia cosa praticamente fatta e sarebbe anche meritato; su altri premi tipo miglior film avrei invece dei dubbi: non è un brutto film ma credo che in questa stagione ci siano stati film più meritevoli.

sabato 5 gennaio 2019

Moschettieri del re. La penultima missione

La regina (M.Buy) richiama i moschettieri, oramai in "pensione" per un'ultima missione: impedire al cardinale Mazzarino (A.Haber) di sterminare gli ugonotti. D'Artagnan (P.Favino) si reca da Athos (R.Papaleo), Porthos (V.Mastandrea) e Aramis (S.Rubini) per riformare il quartetto.
Rivisitazione in chiave nostrana e comica del classico di Dumas: qui abbiamo 4 moschettieri di una certa età, oramai alle prese con acciacchi fisici e poca voglia di tornare a combattere. Il film è estremamente divertente, i 4 sono ben affiatati e si vede che si sono divertiti a interpretare i loro personaggi. Ogni tanto la trama si perde un po' ma diciamo che la vicenda è poco più di un pretesto per scenette divertente tra i moschettieri. Non è certo un film da Oscar però è godibile ed è una versione diversa dalle solite. L'unica cosa che non mi è piaciuta e mi ha anzi lasciata un po' perplessa è stata la "rivelazione" finale, assolutamente non necessaria: sembrava quasi volessero dare una giustificazione per aver fatto un film del genere; ho trovato che spezzasse la narrazione.

The english game

The english game è una miniserie Netflix, realizzata dai creatori di Downton Abbey, e incentrata sulle origini del calcio moderno. I protago...